Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia di una presunta donazione da un milione di euro da parte di Elon Musk al candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump. Ora il Tesla-CEO ha negato con veemenza queste notizie.
In un messaggio sul servizio di messaggistica breve X, Musk ha dichiarato: "Non ho mai detto che avrei donato 45 milioni di dollari a Trump". In un primo momento non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha criticato aspramente i media affermati. Le sue critiche si sono concentrate in particolare su un articolo del "Wall Street Journal" (WSJ), che aveva diffuso la notizia della regolare donazione. Musk ha definito la notizia "fittizia".
Questo è più che stupido.
- Elon Musk (@elonmusk) 24 luglio 2024
Non ho mai detto che stava donando 45 milioni di dollari al mese a Trump. @WSJ articolo!
Come si fa a fare marcia indietro su qualcosa che non è mai accaduto!!!?
L'articolo del Wall Street Journal, a cui molti media avevano fatto riferimento, riportava informazioni privilegiate secondo cui Musk avrebbe voluto donare 45 milioni di dollari al mese alla campagna elettorale di Trump. Questa informazione non è stata confermata al momento della pubblicazione. In un tweet, Musk ha commentato direttamente la speculazione secondo cui le donazioni potrebbero essere convogliate attraverso un cosiddetto super PAC. Un utente ha chiesto specificamente se le donazioni non andassero direttamente a Trump, ma a un super PAC, e Musk ha risposto chiaramente "No".
Lo stesso Trump aveva diffuso la notizia delle donazioni regolari e, durante un evento elettorale in Michigan, aveva menzionato che Elon Musk gli stava dando 45 milioni di dollari al mese. Tuttavia, Musk ha chiarito di non sostenere finanziariamente Trump fino a questo punto. Ha invece confermato che sta donando all'America PAC, ma a un "livello molto più basso". L'America PAC è stato nominato anche come indirizzo di donazione nell'articolo del WSJ. Musk ha elogiato l'organizzazione per i suoi "valori chiave", in particolare per il suo "sostegno alla meritocrazia e alla libertà individuale", che i repubblicani "per lo più, ma non sempre" sostengono.